“Principi per un matrimonio armonioso” di Radhanath Swami

 

In tutte le religioni esiste un concetto universale: quando un uomo e una donna si sposano con la giusta attitudine diventano un solo corpo. Non significa che si fondono l’uno nell’esistenza dell’altra, ma significa che iniziano a vivere per uno scopo comune: servire Dio insieme.

Essi condividono lo stesso obiettivo su più livelli. Per prima cosa – farò di tutto per proteggerti e tu farai di tutto per proteggermi. Questo significa essere uno. Siamo presenti l’uno per l’altra e qualunque difficoltà incontreremo saremo fedeli l’uno all’altra, finché morte non ci separi. Ciò significa abbandonare il proprio falso ego per il bene dell’altro. E’ una strada a doppio senso. Questa è fedeltà, e questa devozione reciproca è il principio comune del matrimonio.

Come seconda cosa tollereremo ogni differenza ci sia tra di noi per garantire ai figli l’educazione migliore. Io potrò essere arrabbiato con te e tu potrai essere disgustata da me, ma se i figli sono presenti non esprimeremo la nostra collera. Vedere che i propri genitori non si piacciono influenzerà negativamente la loro coscienza. Si sentiranno insicuri e soffriranno interiormente. Potrebbero non comprendere intellettualmente quella sofferenza, ma essa entrerà profondamente nella loro psiche e la modellerà per il resto della loro vita. Anche quando cresceranno fino a raggiungere l’età dei loro genitori avranno delle insicurezze all’interno della loro coscienza a causa del comportamento dei genitori.

Che sia una battaglia o una guerra fredda, i figli possono percepire le vibrazioni ed esserne influenzati. Quindi nel matrimonio dobbiamo abbandonare il nostro ego e le nostre preferenze perché condividiamo un principio: il benessere dei nostri figli. E tutto questo diventa trascendentale quando viene fatto come servizio a Dio, perché i bambini sono i figli di Dio ed i nostri corpi sono i corpi di Dio, quindi non li dovremmo utilizzare in modo non appropriato.

Il matrimonio è una relazione divina perché siamo responsabili l’uno dell’altra per conto di Dio. Questa è unità.

Srila Prabhupada spiega che quando marito e moglie vivono insieme facendo austerità e con Dio al centro delle loro vite, servendo Dio, servendo i figli, servendo la società e servendosi a vicenda restando connessi alla devozione verso Dio, allora Dio vive in quella casa. Non in modo figurato, ma realmente.

Nella coppia di coniugi una persona è sufficiente per eseguire il servizio devozionale perché entrambi ne condivideranno i risultati in nome della loro buona relazione. Dunque se la moglie non è in grado di eseguire il servizio devozionale, il marito dovrebbe occuparsene con cura, e la sua fedele moglie ne condividerà i risultati, o viceversa. La relazione tra marito e moglie si stabilisce fermamente quando la moglie è fedele e il marito è sincero. A quel punto può esserci unità perché essi condividono le proprie vite con un senso di responsabilità. Qualunque cosa faccia una persona, anche l’altra ne otterrà il credito spirituale.

Nel matrimonio Dio opera attraverso il tuo partner per darti ciò che ti manca, e se entrambe le parti sono sincere, dedicate e comprendono i principi che abbiamo menzionato, allora si aiuteranno a vicenda a tornare nel regno di Dio, tenendo Dio al centro delle loro vite.

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