“Superare la preoccupazione” di Radhanath Swami

gopakumar_krishna

Ci sono infinite ragioni nel mondo in cui viviamo per preoccuparci.
Possiamo essere preoccupati per la salute, per la condizione economica, per i nostri cari, per i nostri amici, per ciò che è accaduto ieri o che accadrà domani, possiamo preoccuparci per l’ambiente, la situazione nel mondo, o la politica. La natura di questo mondo è che è scandita dalla nascita, dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte. La natura di questo mondo è che tutto cambia costantemente e, in sostanza, il più grande problema è che vogliamo controllare l’ambiente, e la nostra eterna realtà è che non siamo noi i controllori. Le cose vanno a modo loro.
Possiamo fare il nostro meglio, e fino ad un certo punto abbiamo influenza, ma in ultimo le cose non sono sotto il nostro controllo. Così, se siamo attaccati a qualcosa o a qualcuno su questa piattaforma materiale ci saranno sempre preoccupazioni. L’attaccamento porta alla preoccupazione.
La causa è una mancanza di soddisfazione a livello spirituale.
Prendiamo l’esempio delle fondamenta di un edificio, esternamente non le vediamo, sono nascoste. Esteriormente vediamo l’edificio, l’architettura, l’arredamento, il materiale utilizzato. Ma sono le fondamenta che sostengono e donano forza; senza solide fondamenta, quando arriverà un uragano, l’edificio crollerà. Con stabili fondamenta un uragano, un terremoto, non potranno fare danni. Allo stesso modo la nostra mente. La mente è calma quando ha una solida base spirituale. Le tempeste e le avversità giungeranno, ma se abbiamo quella base di soddisfazione interiore, l’affronteremo con una mente chiara e pratica, e non verremo travolti. Questo perchè saremo connessi con qualcosa di immortale, con la verità che è la nostra vera casa. La nostra casa, la nostra reale casa è dove c’è gioia, dove c’è amore, dove c’è affetto, dove c’è felicità, dove c’è fiducia. Questo è il reale significato di casa. Ma in questo mondo siamo come stranieri in una terra straniera. Ciò che è estraneo è la nostra concezione. Penso di essere qualcosa che non sono. Penso di essere questo corpo. Penso di essere questa mente. Il corpo e la mente sono soggetti a infinite avversità, ed infine il corpo invecchia e muore, ma la l’anima è eterna. L’anima, nella sua vera natura è sat-cid-ananda”, piena di eternità, conoscenza e beatitudine. Quindi tornare a casa alla nostra reale origine e portare alla luce i segreti della nostra vera essenza è il modo per superare le preoccupazioni superflue di questo mondo e trovare la vera soddisfazione. E qualunque cosa accadrà, non potrà intaccare la nostra soddisfazione.

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